Il tuo cane non è collaborativo?

30.07.2024

Mi è capitato spesso ultimamente di sentir parlare di collaborazione, quando a ben vedere non è di collaborazione che si parla.

Ormai non si capisce più se per la necessità di dare un'aspetto più accettabile a certe cose indecenti o se perché proprio mancano le conoscenze di base, sta di fatto che si sentono e vedono usare parole e concetti, che con il significato loro proprio non hanno niente a che fare.

Parole come scatole vuote.

Una di queste parole è collaborazione.

Generalmente il senso è: " il tuo cane non fa quello che dici (ordini) tu = il tuo cane non è collaborativo". Affermazione che va a braccetto con il tuo cane è indocile, è dominante. Ovvio. Dominante e indocile ci stanno sempre bene (sic!)

Facciamo come se non stessimo parlando di cani, così non ci beviamo tutto quello che vediamo nel web. Cominciamo solo a ragionare un attimo, anche senza avere grosse competenze e vediamo se la cosa torna.


Quando due o più individui collaborano? Quando insieme partecipano ad un lavoro, una attività.

Nei mammiferi il sistema della cooperazione si attiva in presenza di un obiettivo comune, che è più semplice raggiungere attraverso un'azione congiunta.

Questo sistema motivazionale può attivarsi solo se i segnali che provengono dagli altri individui che interagiscono (e dovrebbero collaborare con te) sono segnali di non-minaccia.


Sapete da cosa può essere disattivato questo sistema?

Dal tradimento della lealtà cooperativa (non stiamo lavorando tutti per lo stesso obiettivo) e dall'attivazione di altri sistemi che non sono compatibili. Quali sistemi possono disattivare il sistema di cooperazione? Per esempio il sistema di difesa e il sistema di competizione.

Torniamo al nostro esempio. Io comando, tu devi obbedire.

Indovinate un po' che tipo di segnali inviate al vostro cane quando siete in questa modalità?

  • Avete un obiettivo comune?
  • Che tipo di esempio avete dato e che tipo di relazione avete costruito fin qui, se tutto è basato su Io comando-tu devi obbedire?
  • Cosa state comunicando?
  • Vi siete mai interrogati circa lo stato emotivo e le motivazioni del vostro cane?
  • Vi siete mai sforzati di vederlo come individuo?

I segnali che inviate al vostro cane non sono amichevoli, si tratta di segnali che indicano non sicurezza. La vostra postura, la vostra voce, la vostra faccia, tutto parla di voi, del vostro stato emotivo, delle vostre motivazioni.

Siete in competizione con il vostro cane, in conflitto, siete minacciosi, siete diventati i soggetti da cui doversi difendere, magari imprevedibili e in preda alla frustrazione perché non riuscite ad ottenere quello che volete.

Non sembrate nemmeno un gran che sicuri di voi a dirla tutta, ma questa è un'altra storia.

In una situazione del genere non c'è spazio alcuno per la collaborazione.

Prima di appiccicare etichette al cane, pensiamo a cosa stiamo facendo noi, come siamo arrivati lì e, se davvero vogliamo fondare la nostra relazione con il nostro cane sulla fiducia e la collaborazione, cominciamo noi per primi ad essere leali e collaborativi.

Cominciamo a far sentire sempre al sicuro il nostro cane e lasciamo perdere le etichette, che servono solo a cercare di nascondere sotto il tappeto tutto quello che è andato e a sta andando storto nella relazione con il nostro cane.

Come dico sempre: pensate a cosa state seminando e non aspettatevi poi di veder crescere altro.

(E non beviamoci tutto quello che vediamo su internet. Chi urla di più, è più egocentrico, più aggressivo non la sa lunga; è solo uno che urla, egocentrico ed aggressivo. Cominciamo ad esercitare un minimo di spirito critico e a vagliare le informazioni che ci arrivano.

Se poi chi urla proprio vi piace e non avete problemi ad essere violenti con il vostro cane, beh siete nel posto sbagliato e spero non abbiate perso tempo a leggere fin qui)



Stefania Buonarota